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«Vedo quello che sta per accadere e, se posso, lo evito». È questa la filosofia dei corsi di autodifesa organizzati nelle scorse settimane dalla Cooperativa Sociale 81, in collaborazione con il Comune di Brendola. Grazie alla preziosa esperienza dell’associazione Kmd, specializzata nell’argomento, i soci di Coop 81 hanno avuto la possibilità di essere istruiti sui trucchi e segreti da sfoderare nel momento del pericolo.

UN’INIZIATIVA DECISAMENTE UTILE

Nonostante abbia preso il via solamente nell’ultimo periodo, il corso risponde a un’esigenza che i lavoratori di Coop 81 sentivano da parecchio tempo. «L’iniziativa ci è stata proposta da un conoscente della cooperativa – spiega la Presidente di Coop 81, Milena Targon -, a sua volta contattato dal Comune di Brendola. L’idea ci è piaciuta tantissimo, fin da subito. Molti dei nostri ragazzi, infatti, effettuano il tragitto casa – lavoro con i mezzi pubblici. Purtroppo, alle volte, sono esposti a episodi di maleducazione, se non di vero e proprio bullismo. Ci sembrava quindi assolutamente doveroso aderire a questa iniziativa: è arrivata in maniera totalmente inaspettata, ma risponde a un’esigenza che sentivamo da tempo». Si tratta di un progetto di estrema utilità per i lavoratori di Coop 81, e non solo per loro. «Siamo riusciti a organizzare due incontri di un’ora ciascuno – prosegue Milena -, che si sono svolti all’esterno della nostra sede di Montecchio Maggiore. Qualcosa di estremamente semplice, ma comunque molto coinvolgente. Il nostro obiettivo era quello di offrire uno strumento per fare fronte alle situazioni di possibile pericolo, che purtroppo possono capitare a chiunque. Per l’evento, abbiamo invitato sia i nostri ragazzi, normodotati e svantaggiati, che le loro famiglie. Infine, abbiamo esteso l’invito anche a conoscenti, simpatizzanti e volontari, perché ci è sembrata un’iniziativa davvero meritevole».

PAROLA D’ORDINE: PREVENZIONE

A occuparsi delle lezioni è stato Marcellino Pernigotto, Presidente dell’associazione sportiva Kmd. «Il corso è stato organizzato nell’ottica del progetto “Nessuno escluso” – racconta -. Questo nasce dal lavoro di ASC, ente riconosciuto dal Coni, e grazie a un contributo della Regione Veneto. Un progetto realizzato in seguito alla pandemia, con l’obiettivo di recuperare tutte quelle soggettività che hanno avuto più problematiche nel periodo. Parliamo di diversamente abili, di anziani o di emarginati. Grazie al patrocinio del comune di Brendola, abbiamo proposto a Coop 81 di organizzare queste due serate». Ma, nello specifico, quali argomenti sono stati trattati durante le lezioni? «Si tratta di una sorta di compendio di attenzioni su quanto riguarda la difesa personale – prosegue -. Nello specifico siamo tecnici di Krav Maga, un’arte marziale di origine israeliana. La difesa personale, da non confondere con la legittima difesa, è un diritto dei cittadini. Per quanto riguarda i diversamente abili, noi abbiamo avuto esperienze con i non vedenti e con persone con difficoltà di deambulazione. La cosa fondamentale è entrare nella giusta ottica: una stampella, ad esempio, può diventare un valido strumento di difesa. Questo è il concetto – continua -. Cose semplici e basilari, ma la parola base è la prevenzione: vedo quello che sta per accadere e, se posso, lo evito. La questione vale anche per gli accompagnatori. Nello specifico, parliamo di “difesa terza persona”, ovvero l’accompagnatore si sostituisce al soggetto che viene aggredito, ed è una cosa che insegniamo nei nostri corsi».