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Come evitare i danni da pioggia e, quindi, il pericolo di erosioni in una scarpata? Realizzando un impianto di piante e arbusti che contribuiscano a stabilizzare il terreno e a scongiurare gli smottamenti.

È quanto ha fatto la nostra squadra cura del verde per un cliente che intendeva, appunto, dare un nuovo aspetto, con una buona qualità estetica, alla scarpata di circa 250 metri quadri presente nel suo giardino. Una sfida, però, ancora più stimolante per i nostri operatori, in quanto essa era molto ripida e costituita da terreno di riporto che, per definizione, è poco fertile e di difficile attecchimento. Mai, però, scoraggiarsi, altrimenti che gusto ci sarebbe nel veder conclusi i lavori nel migliore dei modi?

Le caratteristiche della scarpata e la duplice soluzione

Sul ciglio superiore, che confina con una strada, essa presenta una siepe di noccioli. Sul lato esterno, invece, confina con un bosco. Caratteristiche diverse che, secondo i nostri esperti, meritavano soluzioni diverse.

Ecco, quindi, che nella parte confinante con il bosco sono stati privilegiati, senza pacciamatura, arbusti di grandi dimensioni, che si inseriscono in modo più armonioso nel contesto limitrofo. Nella parte in primo piano, ossia quella più visibile dagli ambienti che il cliente utilizza quotidianamente, è stata invece utilizzata la pacciamatura e sono stati piantumati arbusti, di specie non necessariamente autoctone, con caratteristiche ornamentali più spiccate.

Questo per far sì che tutto l’insieme, una volta ultimata la crescita delle piante, si armonizzi bene con il paesaggio circostante, mantenendo importanti punti di interesse estetico. Ciò sarà consentito dal fatto che tutte le specie e varietà prescelte hanno una loro peculiarità estetica: periodo e tipo di fioritura, produzione di bacche invernali, colore e disposizione dei rami, colore del fogliame. In tal modo il cliente avrà un giardino che sarà esteticamente piacevole tutto l’anno e, al contempo, varierà nel corso delle stagioni, ognuna delle quali avrà i propri spunti di interesse.

Per esempio, tra le piante autoctone, sono presenti i maggiociondoli, che offrono una fioritura dorata in maggio, e i cornioli, che fioriscono a fine febbraio per poi produrre bacche rosse a fine estate. Tra quelle non autoctone, sono stati scelti degli juniperus (ginepri) striscianti, per far da sfondo sempreverde, e dei cornus alba (cornioli bianchi) variegati, che presentano un fogliame screziato di bianco durante la stagione vegetativa e rami rosso fuoco in inverno.

I motivi di una scelta

Perché la nostra squadra ha evitato una lavorazione a “pronto effetto”, con piante già di grandi dimensioni e piantate molto fitte, e ha invece preferito piante giovani e ben distanziate le une dalle altre? Per due motivi: da un lato per contenere i costi dell’opera (come richiesto dal cliente) ma, soprattutto, per permettere alle piante di espandere bene le loro radici e sfruttare al meglio quel terreno difficile, ottenendo quindi un miglior attecchimento, e per avere un migliore sviluppo della chioma a fine crescita, il che si tradurrà in un minor numero di potature e in una maggiore “naturalità”.

Sono stati, infine, posizionati dischi di protezione attorno alle piante dell’area non pacciamata ed è stato installato un impianto per l’irrigazione a goccia, da utilizzare in caso di necessità.

Insomma, anche una scarpata, grazie alle giuste competenze e ai giusti accorgimenti, può diventare una parte di pregio di un giardino, da vivere in tutte le stagioni!