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Mettere le persone al centro, nel lavoro e attraverso il lavoro.

Si potrebbe sintetizzare così l’essenza della Cooperativa Sociale 81 che, come tutte le cooperative di tipo B, ha nell’inclusione lavorativa la propria mission.

“Viviamo sempre di più in un mondo dove le persone fragili rischiano di restare fuori dai giochi e chi era fragile prima della pandemia ora lo è ancora di più, perché l’emergenza sanitaria ha stravolto la nostra quotidianità e ci ha obbligato al distanziamento – afferma la presidente Milena Targon  -.  La vicinanza, al contrario, è la dimensione propria della cooperativa. Ed è una vicinanza non solo fisica ma che nasce soprattutto dall’essere parte di una realtà, dal sentirsi utili e sapere che si ricopre un ruolo. Per questo penso che la cooperazione sociale abbia di fronte a sé una grande sfida: riuscire a dare una risposta concreta all’allontanamento purtroppo sempre più forte tra le persone”.

Cosa intende quando parla di fragilità?

La disabilità certificata ma non grave, il disagio momentaneo, le difficoltà che tutti possono attraversare e che rischiano di passare inosservate. È a questo tipo di fragilità che noi ci rivolgiamo con i nostri percorsi di autonomia e inclusione lavorativa.  ll lavoro per una persona significa indipendenza, valorizzazione del proprio talento e questo vale per tutti, disabili e non. Offrire un’opportunità di realizzazione alle persone svantaggiate significa dare un aiuto concreto anche alle loro famiglie e apportare un beneficio generale alla società.

Qual è la ricetta perché una realtà come Cooperativa Sociale 81 possa funzionare?

Una cooperativa funziona se c’è gioco di squadra, se può contare su persone qualificate disposte a gettare il cuore oltre l’ostacolo per coniugare la produttività con la volontà di non lasciare indietro nessuno, la qualità del lavoro con i ritmi e le capacità di ognuno. Siamo un’azienda che deve confrontarsi  con il mercato del lavoro e  con le sue regole, e non a caso abbiamo intrapreso un percorso di certificazione di qualità, ma la persona è e deve rimanere la nostra priorità.

Qual è la molla che vi spinge a portare avanti il progetto?

Constatare il beneficio che può dare lo stare insieme. Lo tocchiamo con mano ogni giorno, nel vedere come non sia soltanto il tutor aziendale ad aiutare la persona svantaggiata, ma come si crei piuttosto un clima di aiuto reciproco. Un po’ come accade in una famiglia, in cui i fratelli fanno squadra e in un certo senso si educano tra loro.

Per portare avanti il progetto servono risorse…

Una realtà come la nostra non ha sovvenzioni, dobbiamo far quadrare il bilancio con il nostro lavoro. Per questo il sostegno dei privati è per noi molto importante, ad esempio scegliendo di donare il 5X1000. È un gesto che non costa nulla a chi lo fa ma che per noi rappresenta un aiuto prezioso, la realizzazione di un tassello in più nella pianificazione delle nostre attività. Con il ricavato del 5×1000 nel 2019 abbiamo acquistato un nuovo compressore ad inverter e nel 2020 abbiamo avviato i lavori di sistemazione della sede.

Quali sono gli obiettivi della cooperativa?

Ci piacerebbe allargare l’offerta con nuove attività, per poter creare ulteriori opportunità di inserimento e inclusione lavorativa. Sicuramente, poi, vogliamo proseguire nel rendere gli spazi lavorativi sempre più funzionali e confortevoli.  Inoltre vogliamo far rete, entrare in contatto con altre realtà come la nostra e cercare insieme di affermare un’idea di lavoro che sia a servizio della persona.

 

Se desideri aiutarci a  sostenere il nostro progetto di azienda solidale puoi devolvere il tuo 5×1000 a Cooperativa Sociale 81, indicando nel tuo modulo 730, CUD o Modello Unico il nostro codice fiscale: 01299080240

Grazie, la tua firma è importante!